XIII
La Battaglia dei Grandi Fiumi
Per quanto la situazione sui campi di battaglia
fosse drammatica, Re Julian non era uno sprovveduto. Anzi si dimostrò
un abilissimo stratega. Dopo circa due mesi di attenti manovre, avanzamenti,
marce e finte ritirate, riuscì a portare le legioni di Surtur esattamente
dove voleva.
Gli orchi si trovarono chiusi tra l'Anduvian e l'Aben, ad est e a ovest, il
Faver a sud e le catene montuose dell'Orus Maer a nord. Questo avveniva a
metà dell'A.I. 198. La strategia di accerchiamento di Lord Julian era
stata brillante, ma tutti si resero presto conto che non sarebbe stata sufficiente
a sconfiggere un tale esercito.
Ma l'aiuto giunse inatteso e insperato, da terre lontane di cui persino i
più dotti scienziati di Hammerheim ignoravano l'esistenza. Ci basiamo
ora sulle testimonianze scritte di chi visse all'epoca questi eventi. Gli
Osservatori di Edorel raccontano di maestose navi dalle vele larghe come campi
di grano e scafi grandi come palazzi. Da esse scesero grandi uomini coperti
di pellicce e lunghe barbe ornate da trecce e monili in pietra e osso. Dicevano
di provenire da una fredda città di nome Helacaraxe. In battaglia non
seguivano alcuna strategia in particolare, ma la loro furia era inumana, essi
si lanciavano verso il nemico senza timore alcuno, brandendo enormi spade
e asce affilate. Persino gli Ulah Kreen, i terribili orchi di Surtur, sussltavano
quando udivano risuonare per le valli il peana dei "guerrieri del Nord".
Le asce di Helacaraxe ripulirono in pochi mesi la regione di Edorel dagli
Ettin e dai Troll, ricacciandoli verso gli Orus Maer e liberarono Edorel dall'assedio.
Ma i valorosi guerrieri di Helacaraxe non furono l'unica novità, altri
arrivarono da terre ancora più lontane. Nessuno seppe dire come giunsero
sul Continente, nessuno ebbe la fortuna di conoscerne uno, e solo pochi ebbero
la fortuna di vederli in azione e rimanere vivi per raccontarlo.
Le poche descrizioni dell'epoca, per quanto discrdanti tra loro, parlano di
esseri umanoidi dal fisico affusolato e agile, dalla pelle argentea e i capelli
lunghi e lisci, di svariati e bizzarri colori. I loro lineamenti erano perfetti
e pieni di grazia, nessuno pareva presentare segni di invecchiamento o malattia.
Tuttavia in battaglia non avevano pietà. Non scendevano mai in campo
aperto, ma cercavano di spingere il nemico verso la foresta più vicina,
dove trovava inevitabilmente la morte, crivellato da una selva di frecce.
Nessuno sapeva dove si trovavano e quanti era o dove avrebbero colpito, rimane
il fatto che il loro contributo fu vitale. Ad essi gli umani diedero il nome
di Elfi.
Il quindicesimo giorno di Autunno dell'A.I. 199 ebbe luogo quel grande sanguinoso
scontro che passò alla storia come la "Battaglia dei Grandi Fiumi".
Gli orchi Surtur, i Necrarchi e lo lor infernali creature combatterono senza
risparmio contro l'Esercito Reale, supportato sul fronte nord dai maghi di
Edorel e dai combattenti di Helacaraxe, mentre da sud e da ovest le squadre
di arceri elfici decimavano le retrovie del Nemico. Molti perirono quel giorno,
ma combattevano e morivano senza paura, poichè tutti sapevano che quel
giorno si decideva il destino del Mondo; e tutti loro saranno sempre ricordati
nei secoli dei secoli.
Dopo nove giorni di furiosi combattimenti le armate del Re Nero capitolarono.
Gli orchi furono quasi tutti sterminati; i Necrachi riuscirono a fuggire:
solo uno di loro fu ucciso da Re Julian in persona, che tuttavia riportò
una grave ferita. Alcune leggende narrano che ancora oggi, recandosi in quei
luoghi, si possa percepire l'odore del sangue che copiosamente fu versato,
e i lamenti dei caduti privati di degna sepoltura.