Rito Infernale
Tutto
era pronto il quel della Torre Nera.
I fiumi di lava scorrevano affamati nella terra di Ardania, ultima eredità
del meteorite che spazzò via uno dei patetici regni che la infestano.
La processione
dei Fedeli camminava lenta uscendo dalla torre e dirigendosi, fiaccole accese,
verso il punto più profondo e più lontano dalla civiltà, quello che una volta
era il palazzo di Gilbert, e che ora era solo un cumulo di macerie roventi.
Le urla strazianti delle anime senza pace, fedeli alle false divinità umane,
intrappolate per sempre nelle lame dei cultisti, accompagnavano la scena.
Poco lontano il Grande sacerdote dopo ore di lavoro aveva finito di tracciare con la pietra vulcanica i pentagrammi necessari sul terreno, eredità millenarie ereditate dalle biblioteche della Torre Nera.
I fedeli si portarono di fronte al sacerdote in silenzio, due nobili, dal cuore puro si disposero nei pentagrammi a destra e a sinistra del pulpito.
Il rito ebbe inizio, grande era l'obiettivo, e grande era la consapevolezza che qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto, stavano osando qualcosa che su Ardania non era mai stato provato, evocare uno dei poteri più forti di Surtur, uno dei 12, il Primo Spirito.
Coorshathe
tu
Ish carash
anralhystledret,
Ishitu
sintarù kabelansi
Recitava
il Grande sacerdote ad alta voce, l'inno per spezzare i cancelli di Surtur
era stato pronunciato, arcane parole che portavano con loro una grande potenza,
la pelle delle astanti si raggelò, ormai era troppo tardi, alcuni dei presenti
cercarono le else delle loro armi per avere una piccola sensazione di conforto.
Il Grande sacerdote finita l'evocazione , afferrò il cuore di un'elfo dall'altare
lo sollevo al cielo e pronunciò le parole *Vrahon
sèregon*
Sollevò il cuore
al cieloe successivamente lo mangio con avidità.
*Viorla Ssthedarù*,
disse il sacerdote, indicando Sethia, l'imponente guerriero alzò a sua volta
un cuore al cielo, e successivamente lo divorò, pochi istanti e la benedizione
di Vashnaar fu su di lui.
*Torek finslak*,
disse il sacerdote, indicando Gora, l'oscuro accolito, egli mormorò una preghiera,
alzò a sua volta un cuore al cielo, e lo divorò, pochi istanti e la benedizione
di Vashnaar fu su di lui.
*Feran Nis*,
disse il sacerdote, indicando Sihnar, la giovane ombra estrasse dal nulla
un cuore, sollevandolo al cielo, lo osservò alcuni momenti, emise un sibilo
e lo mangiò avidamente, pochi istanti e la benedizione di Vashnaar fu su di
lui.
*Nishooo feshs*,
disse il sacerdote, indicando Satheel, il mietitore di morte senza tanti fronzoli
addento con forza il cuore, facendo schizzare il sangue per molti metri, pochi
istanti e la benedizione di Vashnaar fu su di lui.
*Isstak noscii*,
disse il sacerdote, indicando Lodrhen, il potente mago estrasse il cuore da
una delle tasche della sua tunica, sollevandolo al cielo e mormorando qualcosa,
lo mangiò e pochi istanti dopo la benedizione di Vashnaar fu su di lui.
Vrahon sèregon
Urlarono
tutti, i 5 doni erano stati fatti, ora le energie di Surtur erano presenti
e palpabili attorno a loro, l'aria si fece rovente. Ora occorreva dal sangue
fresco, il sangue di un officiante, per far si che il portale potesse essere
aperto, ma il sacerdote non disponeva di energia sufficiente, due anime andavano
assorbite, in tre, avrebbero avuto la forza per tentare...
Sathe sshikal!!!!!!!!
Urlò il sacerdote, e decine di aghi avvelenati trafissero il corpo di Djiaar, il sangue cominciò a scorrere e il veleno a indebolire il corpo, l'involucro di carne si stava spegnendo, lasciando trasparire il VU, l'anima sacra a Vashnaar,
Flux
Ombrae recitò il sacerdote e parte dell'anima di Djiaar su in lui.
Sathe sshikal!!!!!!!!
Urlò
di nuovo il sacerdote, e delle lame trafissero il corpo di Galdor avvelenandolo
e strappandone via l'inutile carne, pochi secondi e il VU del guerriero fu
tangibile.
Flux Ombrae recitò il sacerdote e parte dell'anima di Galdor su in lui.
Ora aveva la forza necessaria, la parte finale del rito poteva essere iniziata, il sacerdote allungo le braccia sopra il cerchio di evocazione, e con forza si strappo dai polsi, a morsi la carne, facendo scorrere il sangue sul cerchio, attorno a lui i fratelli cominciarono ad urlare il nome del primo spirito, Vieni a noi Vieni a noi..
Oris shacatul, issa boon
vashnaaru
Oris shacatul, issa boon vashnaaru
Secondi interminabili si silenzio, il vento e il calore erano scomparsi, come se l'inferno tutto si volgesse a quella piccola voce che proveniva da Ardania, poi comparse.
Con gran stupere degli astanti, su di loro non calarono orde di demoni infastiditi dal rito, ma non comparse nemmeno ul Primo spirito, ma una piccola creature deminiaca, che si presentò come il servitore del Primo Spirito. Il rito, in unamaniera o nell'altra, aveva portato ad un risultato positvo.
Lungo fu il dialogo tra i presenti e l'essere demoniaco, e numerose le rivelazioni fatte dalla creatura, ma questa non è sede di rivelare i segreti di Surtur.